Vieni e seguimi. Testimonianza di suor Lisamarie (1)
Dio chiama ognuno di noi all’amore che può concretizzarsi nella propria quotidianità secondo un particolare progetto di vita. Nella nostra comunità, poco più di un anno fa, è sbocciata una giovane vocazione religiosa. Alcuni di noi hanno conosciuto Lisamarie Chiodi in oratorio o se la ricordano nei panni di Maria al presepe vivente del 2018. Lisamarie ha risposto con un deciso “sì” alla chiamata di Dio.
Con entusiasmo ha accettato ora di raccontarci la propria scelta in una testimonianza scandita in quattro parti che rispecchiano diverse fasi del suo cammino. Oggi pubblichiamo la prima; nei prossimi tre martedì si potrà leggere la continuazione.
1.La chiamata
30 ottobre 2018. “Ciao mamma, vado a scuola!” Cartella in spalla, cellulare e cuffiette, merenda, sciarpa, mi sbatto la porta dietro. Una giornata che inizia come le altre. Salgo sul treno, senza rendermi conto che quella sarebbe stata una giornata davvero speciale, quella del mio incontro con Lui. Entro a scuola, vedo il cartello V A Liceo classico e quasi come un automatismo, mi infilo dentro, mentre alle mie orecchie giungono le voci dei miei coetanei: ‘Venerdì sera c’è il diciottesimo di X’, ‘Hai visto che sto prendendo la patente?’ ‘Oggi interroga di latino?’ Mi siedo e suona la campanella di inizio lezioni. Insomma, sei ore interminabili tra versioni, derivate, Heidegger… Per fortuna il mio vicino di banco non è troppo preoccupato per la maturità, perché nella vita spera di fare il calciatore; io invece un po’ lo sono, e dopo mi piacerebbe frequentare la facoltà di teologia, o forse lettere. Deciderò con il tempo. Usciamo da scuola e come al solito passo dalla pizzeria nella quale conoscono i miei gusti meglio di quelli dei propri figli. Pago e mi dirigo verso la biblioteca, poi a lezione di violino. Finisco già a sera e camminando sotto i portici di Carmagnola saluto diverse persone che conosco. Eccomi arrivata! La facciata della Collegiata occupa tutta la mia visuale e vi entro. Mi chiamano per recitare una decina del rosario, e io la recito. Appena finito, un uomo mai visto prima mi si avvicina, e mi chiede di pregare per una sua intenzione. Io acconsento, e lui mi risponde che in cambio avrebbe pregato per la mia vocazione. Non capisco, ma gli faccio un cenno con il capo. ‘Okay, fermi tutti. Pregare per la mia vocazione… ma cosa vuol dire? Boh, dirà due preghiere per me’ ecco cosa passa per la mia testa, forse una concezione tanto astratta di cosa sia la preghiera, il rapporto con Dio. Seguo la Messa con attenzione, perché voglio bene a Gesù. Appena terminata, mi fermo due minuti e mi inginocchio. Quell’uomo si inginocchia affianco a me e prega intensamente la statua dell’Immacolata davanti a lui. Capisco che sta facendo ciò che mi aveva detto. Mi alzo in piedi e anche lui fa lo stesso. Fissa il suo sguardo nei miei occhi, e con dolcezza e molto rispetto mi dice: “Sei carmelitana”.