Comunità creativa
Storia a quattro mani
di molte voci
alla ricerca di un’unica immagine:
la comunità dietro la creazione del sito.
Era giugno quando sono iniziati i lavori per dotare la nostra parrocchia di un sito internet. Non è stato facile raccogliere tutto il materiale. A volte, è stata una vera avventura…
ー Bene, per prima cosa ho bisogno di una bella foto della chiesa parrocchiale.
ー Eh, iniziamo male.
ー Perché?
ー La nostra parrocchia non è molto fotogenica. Chiedo ai miei fotografi di fiducia ma dubito ci sia una bella veduta d’insieme. Forse qualche scorcio.
✱✱✱
ー Ho iniziato a chiedere: infotografabile. Senza se e senza ma. Nemmeno con un buon grandangolo.
ー Vedo… servirebbe almeno un drone per riuscire ad avere qualcosa.
ー Però mi è capitato in mano questo: aprile 1992, giornalino parrocchiale. Guarda la copertina.
ー Ma è bellissima! Se risaliamo all’originale e facciamo una buona foto si può usare.
ー Ecco, l’originale… chissà dov’è. Provo a indagare.
ー Indaga indaga.
✱✱✱
ー Ciao a tutti!. Stiamo preparando il nuovo sito della parrocchia e avrei bisogno di risalire all’originale di questa immagine. Per caso qualcuno sa da dove è stata presa?
ー Io no.
ー Questo quadro ce l’aveva don Mario in ufficio parrocchiale. Poi quando c’è stato il cambio di parroco, la ristrutturazione, è sparito. Magari c’è ancora da qualche parte.
ー Al primo piano sicuramente non c’è. Bisognerebbe controllare in soffitta.
ー Secondo me potrebbe essere un quadro di Beppe Chiesa, o comunque lui potrebbe darti indizi.
ー Quello che c’è in casa parrocchiale, nella prima stanza, non è di Graziano Barattieri? Magari l’autore è lo stesso.
ー Potrebbe anche essere del postino di una volta, Sbrissa.
ー Quanti pittori a Villastellone! Bene. Da chi inizio? Non ho contatti… potete aiutarmi?
ー Ecco il numero della figlia.
ー Provo a chiedere al figlio.
ー Non ho contatti… mi resta l’appostamento sotto casa… vedo cosa riesco a fare.
ー Trovi la figlia su Facebook. Guarda, questa foto è sua.
ー Grazie a tutti. Vi faccio sapere.
✱✱✱
ー Buongiorno. Sto cercando di risalire all’autore di un quadro, di cui ho solo un’immagine presa da un giornalino parrocchiale di trent’anni fa. Mi hanno suggerito che potrebbe essere di suo padre. Le mando la foto in mio possesso, magari riesce a darmi una conferma…
Vorremmo utilizzare l’immagine per il sito della parrocchia, ma ci serve una buona fotografia dell’originale.
ー Buongiorno cara, la mando subito a mio padre per capire se e suo o no, o se sa di chi potrebbe essere nel caso.
ー Gentilissima!
ー Dice che questo quadro è di Graziano Barattieri, ma non ha il numero di cellulare.
ー Grazie! Continuerò l’indagine. Buona giornata e ringrazi anche il papà!
ー Buona giornata.
✱✱✱
ー Abbiamo un contatto di Barattieri?
ー Conosco la figlia. Posso scriverle.
ー Ah, ottimo! Magari ha una copia di questo quadro.
ー Mi sembra difficile che ne abbia fatti due uguali.
ー Ma sì, a volte capita… o magari non proprio identici, ma sempre con una veduta d’insieme della nostra chiesa.
ー Provo a mettermi in contatto.
ー Ottimo, fammi sapere.
✱✱✱
Così una sera di inizio luglio telefonai a Graziano Barattieri e gli spiegai il motivo della chiamata immaginando che difficilmente avrei trovato una copia dell’oggetto. Percepii sorpresa e l’abbozzo di un sorriso dall’altra parte. “Sì c’è un quadro che è quasi gemello di quello che cercate, ma ha della gente davanti alla chiesa. Possiamo vederci e le racconto tutta la storia. Inoltre, se fa piacere al parroco, posso anche lasciarlo alla parrocchia. Io ne sarei contento”. Ci accordammo per vederci la successiva domenica mattina, dopo messa, a casa sua. Dopo i saluti e qualche chiacchiera, mi fece entrare in salotto dove vidi esposti cinque o sei quadri su poltrone e credenza, oltre ad altri appesi alle pareti. Quasi tutti con scorci di Villastellone e Borgo Cornalese, prevalentemente le due chiese raffigurate sia internamente sia esteriormente. Tutti molto realistici e ricchi di dettagli. Bellissimi. “Ho preso lezioni dal maestro Sergio Manfredi negli anni ’80. Dipingo solo per piacere” disse Barattieri dirigendosi verso una grande borsa appoggiata su una poltrona.
“Ecco, questo è quello che cercate”, esclamò estraendo dalla borsa un quadro senza cornice. Sì, era lui!
E’ la nostra parrocchia San Giovanni Battista dipinta con tonalità calde sotto un cielo che ricorda quelli velati di nuvole del Canaletto. “L’ho prima disegnata perché non era possibile fotografarla essendo in una posizione tanto stretta” raccontò. Ma perché dipingere due quadri con lo stesso soggetto? Forse per averne uno per sé o per esercitarsi? No, la faccenda è molto più particolare…
“Don Mario negli anni ‘80 chiese se qualche pittore di Villastellone potesse fare un quadro con la parrocchia. Tra gli altri fu interpellato anche Aldo Assom, ma nessuno accettò perché non era possibile scattare fotografie che riprendessero bene la chiesa. Io decisi di provarci disegnandola dopo attenta osservazione: non fu facile, ma molto stimolante. Quando però gli presentai il lavoro a lui non piacque perché avevo inserito alcune persone di fianco all’edificio e altre con un prete in talare davanti. Io pensavo di rendere così il senso della comunità che si reca in chiesa. Don Mario invece mi chiese di fare un altro quadro senza persone, che è quello che avete trovato sul bollettino. Non so dove sia ora, ma sono molto contento che questo possa tornarvi utile e poi restare in parrocchia”.
Ammirandolo insieme a tutti gli altri pensai che sarebbe bello creare un’occasione perché l’artista possa esporli e farli vedere ai villastellonesi… ma questa è un’altra storia ancora da scrivere… Intanto, il “finto gemello” ora dimora in ufficio parrocchiale e magari presto farà compagnia a quello che raffigura l’interno della parrocchia.
Perché questo racconto? Perché non dare inizio al sito con un articolo un po’ più… normale?
Perché dar voce a questa piccola vicenda è come aggiungere un tassello alla storia della comunità, come ritrovare una vecchia fotografia in soffitta riconoscendone con stupore i soggetti, come rimettere insieme le tessere di un grande puzzle che si sa non sarà completato ma avrà più dettagli.
Il sito della nostra parrocchia dovrà essere così: non una cosa fredda a cui pochi lavorano e che pochissimi guardano, ma uno strumento al servizio della comunità, che la rappresenti e che allo stesso tempo l’aiuti a costruirsi e conoscersi. Ognuno potrà aggiungere la sua pennellata che, anche se piccolissima, sarà fondamentale per dare senso e bellezza al disegno della nostra Chiesa.