Per molti cristiani il primo passo nel cammino della fede è inconsapevole. Siamo troppo piccoli per capire il battesimo, ma lo capiscono bene i genitori che scelgono per noi e si preparano a vivere al meglio questo momento con apposita formazione. È uno dei doni più grandi, insieme alla vita e l’educazione, e come queste richiede molte cure.
Purtroppo accade spesso che, finita la festa, il percorso iniziato con quel rito ricchissimo di segni e significati venga accantonato nell’attesa che il bimbo diventi più grande e raggiunga l’età del catechismo. Le famiglie con bambini tra zero e sei anni risultano così una fascia fragile dal punto di vista della fede, che, sommersa dalla miriade di impegni e preoccupazioni che la cura dei figli comporta, corre il rischio di chiudersi alla crescita spirituale e alla vita della comunità. Ma la fede, come la vita e come l’educazione, va coltivata, in noi stessi e nelle persone che ci sono affidate, nel rispetto dei tempi e delle modalità di ciascuno.
Da questa semplici considerazioni è nato a Villastellone, nell’anno pastorale 2018-2019, un gruppo fortemente voluto dal nostro parroco, con l’obiettivo di raccogliere e sostenere le famiglie che riconoscono l’importanza di non aspettare gli anni del catechismo per mantenere l’impegno preso con il battesimo. Si è trattato di un piccolo tentativo, un assaggio di quel che potrebbe e dovrebbe nascere proseguendo in questa direzione. Diverse famiglie si sono trovate in due occasioni nei locali della casa parrocchiale, hanno condiviso la merenda, il gioco, il dialogo, sperimentando un tipo di incontro che prima, qui, non c’era.
Con questa piccolissima esperienza alle spalle sono stati preparati, insieme all’equipe di Cambiano che segue lo stesso percorso nella sua comunità, gli appuntamenti 2019-2020: cinque incontri, la domenica pomeriggio, nei locali parrocchiali. Dopo la condivisione della merenda, il programma prevedeva un confronto su vari temi e valori della vita cristiana, con la possibilità, per i bimbi più piccoli, di giocare liberamente e, per quelli un po’ più grandi, di svolgere attività legate, per quanto possibile, all’argomento del giorno. Purtroppo l’emergenza sanitaria Covid-19 ha interrotto il cammino, che dovrà essere ripensato alla luce dell’evoluzione delle norme sanitarie necessarie per contrastare la pandemia.
L’idea alla base di queste iniziative è che ogni presenza arricchisce tutti, che non ci sono maestri in questo percorso, ma ciascuno porta la propria esperienza di padre o madre, di padrino o madrina, nel compito bellissimo di riscoprire la propria fede attraverso gli occhi dei più piccoli.