MINISTRI STRAORDINARI DELLA COMUNIONE
“Dio è Carità”, afferma San Giovanni Evangelista nella sua Prima Lettera, che viene tradotto anche in “Dio è amore”: per un ministro straordinario della Comunione, questo si esprime nel farsi testimone dell’amore di Dio verso il prossimo che è anziano o ammalato. Forse queste persone sono sole, magari un po’ disperate, e per loro è più faticoso credere che Dio le possa amare, viste le difficoltà che le circondano. La figura del ministro può dare loro questa testimonianza dell’amore di Dio, perché da un lato porta loro Gesù in senso fisico, nel sacramento dell’Eucaristia, e fa vedere che il Signore gli è vicino; dall’altro lato, porta la sua testimonianza di Dio con un sorriso, una parola, l’ascolto.
Tutti noi godiamo e gioiamo dell’amore di Dio, ma la condivisione di questo amore è il cuore e il punto di partenza di questo servizio.
La carità è l’attenzione verso gli altri, non solo verso i poveri; quindi la vocazione del ministro non è quella di fare la carità, intesa nell’accezione più diffusa, ma quella di essere testimoni di carità instaurando una relazione con il prossimo.
Definiti spesso anche “ministri di prossimità”, perché rappresentano una Chiesa in uscita, che va incontro agli altri e che non resta chiusa in se stessa, i ministri straordinari della Comunione aiutano i sacerdoti, i diaconi e i religiosi nel portare Gesù a tutte quelle persone che sono impossibilitate a poter partecipare alle celebrazioni eucaristiche. Essi sono i rappresentati della comunità cristiana verso tutti coloro che non possono più godere del contatto diretto dei fratelli nella fede.
In accordo con le esigenze e le disponibilità degli anziani o ammalati, i ministri regolarmente concordano un momento di preghiera durante il quale si legge la Parola di Dio, si prega per i fratelli nella fede e si riceve la S. Comunione.
I ministri inoltre aiutano i sacerdoti durante le celebrazioni eucaristiche per la distribuzione del corpo di Cristo.
Tutti gli anziani e i malati che volessero ricevere a casa la S. comunione possono rivolgersi in ufficio parrocchiale. Saranno i nostri sacerdoti a provvedere direttamente oppure ad inviare un ministro straordinario della Comunione.